“Più Dolomia meno tir”: appello alle istituzioni

Dal Corriere delle Alpi del 17 novembre 2017

I fotografi Ghedina e Bertoni e la guida alpina Tassi chiedono una rigida regolamentazione
“Più Dolomia meno tir”: appello alle istituzioni

CORTINA “Più Dolomia meno tir”. Con questo slogan i fotografi Giuseppe Ghedina e Tito Bertoni e la guida alpina Paolo Tassi invitano a cercare le soluzioni affinché il traffico pesante non transiti attraverso la Statale di Alemagna, inquinando l’ambiente, rovinando al vita dei cittadini che abitano nei paesi che si affacciano sulla Statale e creando traffico e code che danneggiano il turismo.

tre hanno inviato una lettera ai Comuni di Cortina, di Pieve e di Belluno, alle Province di Belluno e Bolzano, alle Regole d’Ampezzo e alla Fondazione Unesco chiedendo un intervento deciso contro il passaggio dei tir. «Esiste un limite fisico entro il quale la carreggiata, la strada regia, la Statale 51 di Alemagna può sopportare il traffico pesante? », si chiedono Ghedina, Bertoni e Tassi, «Noi crediamo che ci sia un limite di sopportazione piuttosto da parte della natura e dell’uomo.La valle è stretta, la strada tortuosa, i paesi abitati, le scuole a volte si affacciano sulla strada, per non parlare delle strutture ricettive e delle attività commerciali: tutti noi viviamo sulla Statale 51, anzi sopravviviamo su quella direttrice.

Un aumento esponenziale del traffico pesante si sta verificando costantemente e non saranno certo i passanti che si realizzeranno in occasione dei Mondiali di sci di Cortina a risolvere il problema. Anzi, lo sposteranno di qualche metro, incentivando proprio chi è di passaggio a frequentare questa strada.

Da Dobbiaco a Tai di Cadore», sottolineano ancora Ghedina, Tassi e Bertoni, «ci sono, oltre ai paesi, tre Parchi Naturali trafitti dal traffico. Un’infinità di montagne, crode dolomitiche elette patrimonio dell’Unesco che dall’alto osservano le colonne di autotrasportatori che frequentano il fondovalle. L’Antelao, il più alto, non crediamo sia proprio d’accordo. Ma neanche la Croda Rossa, il Sorapis e tutte quelle altre sculture naturali che ci osservano con l’unica colpa di essere un ostacolo al traffico.

Se non lo facciamo per noi, facciamolo per loro. Questa lettera», concludono i tre, «è per chiedere un divieto, una regolamentazione al traffico di tir da Belluno a Dobbiaco. Coalizziamoci: Comuni, Parchi, Fondazione Unesco e cittadini affinché il traffico pesante, se proprio ci deve essere, prenda per lo meno un’altra via». (a. s.)