Porti, al via la cabina di regia del Nordest

Dal Corriere delle Alpi del 27 ottobre 2017

La firma ieri a Venezia, subito al lavoro per condividere gli investimenti. Delrio: «Competitivi solo se farete sistema»
Porti, al via la cabina di regia del Nordest

VENEZIA I Porti di Ravenna, Venezia, Chioggia, Trieste, Monfalcone e Porto Nogaro movimentano qualcosa come 117,8 milioni di tonnellate di merci, +5,7% nel 2016. Tutte eccellenze geograficamente vicine e già unite, fin dal 2009, nell’associazione dei Porti dell’Alto Adriatico; eppure, da sempre, in lotta tra di loro. Pronte a scipparsi carichi e crocieristi.Da ieri, però, c’è una ragione in più, per cooperare rimanendo competitivi.

A Venezia si è firmato, sulla scia di quanto già fatto a Nordovest nel 2015, un position paper che altro non è che un documento di intenti sulla cui base nascerà una cabina di regia per un sistema integrato di infrastrutture Nordest.Il Governo, per bocca del ministro Graziano Delrio, ieri a Venezia, chiede infatti «una visione integrata del sistema di trasporto merci-logistica» e «iniziative di coordinamento di scala sovraregionale». Ora i protagonisti dovranno elencare le opere prioritarie seguendo due driver: la «cura del ferro» e la «cura del mare». E sempre meno tir sulle strade.Il faro sulle scelte necessarie lo accende Delrio che spiega: «Dobbiamo prendere decisioni sulla base di dati oggettivi: logistica deriva dal verbo greco logein che significa “arte del calcolare”.

Lavorare e pensare insieme porterà vantaggi a tutti, aumenterà il valore aggiunto del Paese ma soprattutto creerà posti di lavoro». «Non do per scontato che si finisca di litigare – si lascia andare il ministro – ma si deve iniziare a cooperare: ogni Porto non sarà competitivo se è fuori dal sistema». Delrio quindi elenca tutti gli investimenti «colossali», i «denari mai avuti prima» qui a Nordest: «11 miliardi a disposizione sulla rete ferroviaria, 7,5 miliardi di bandi Rfi più 5 miliardi di lotti costruttivi, 9 miliardi di investimenti autostradali tra Terza Corsia, Valdastico, Pedemontana: risorse che arriveranno in questi territori che dovranno cogliere tutte le opportunità».

Per Delrio, infatti, non esiste solo la Cina con la via della Seta ma l’Iran, il Vietnam e l’Indonesia, Paesi con centinaia di milioni di persone, economie in crescita dell’8-10%». «L’Italia è il grande molo d’Europa, bisogna sostenere questa vocazione e presentarci come sistema unico. La mia ambizione è far lavorare meglio i porti, intercettare i traffici in aumento dal Mediterraneo e da Suez» ha chiuso il ministro: «Ho sempre colto nei miei colleghi esteri il senso della nostra debolezza nel non avere una visione e un programma nazionale di potenziamento. Siamo bravi e capaci ma potremmo fare di più e lo faremo solo ragioneremo insieme».«Quello di oggi è un evento da lungo atteso perché è evidente che per agire sull’ottimizzazione e l’efficientamento bisogna avere un coordinamento complessivo almeno a livello di macro regione – ha precisato il presidente del Porto di Venezia, Pino Musolino -. Il lavoro è già stato fatto a Nordovest con gli Stati Generali del Nordovest, non poteva non essere fatto a Nordest visto che di fatto rappresentiamo la parte più dinamica della manifattura del Paese e che quindi abbiamo più bisogno di infrastrutture efficienti che guardino al domani». «Si sta aprendo una nuova modalità di dialogo con Roma, ministero, Rfi e Anas per progetti di fattibilità non interna al porto o singole regioni ma di relazioni trasversali.

Questo documento ha peso, visto che ci avviciniamo a un cambio di ministro e il nuovo interlocutore oggi non lo conosciamo» aggiunge Zeno D’Agostino del Porto di Trieste: «È fondamentale che i porti italiani dell’Alto Adriatico facciano sistema. Qui, storicamente, si è capito che il mare è veicolo di opportunità, che dal mare e sul mare si giocava tutta la partita».«Dobbiamo cogliere le opportunità offerte dai grandi cambiamenti in temi di trasporti – continua Musolino – parliamo di Internet delle cose, il blockchain, ottimizzazione complessiva della comunicazione, digitalizzazione, virtualizzazione dei porti, cose che devono essere fatte immediatamente in ottica di una sana competizione quando serve ma d’altro canto anche di cooperazione». Due parole che condivide anche D’Agostino.Ma le richieste sinergiche quali saranno? «Prima dobbiamo fare un censimento delle necessità: una lista c’è già ma va aggiornata. Poi sceglieremo» chiude Musolino.

Eleonora Vallin