Progetto pronto, riparte l’iter per la riapertura dell’aeroporto di Cortina
Pubblicato on 28/Apr/2017 in NewsDal Corriere del Veneto del 27 aprile 2017
Il nuovo progetto è pronto, riparte l’iter per la riapertura dell’aeroporto di Cortina
Tra una settimana i documenti saranno consegnati all’Enac
L’aeroporto non è più un’idea. A Cortina d’Ampezzo il progetto definitivo è già pronto. «E sarà presentato all’Enac (l’ente nazionale per l’aviazione civile, ndr) nel tempo di una settimana. Forse qualche giorno di più o di meno, ma ci siamo». Parola di Filippo Carbonera, già promotore del Cortina airport restart comitee e ora ad della società che si deve occupare di tradurre il disegno in realtà, la Cortinairport. Carbonera è molto fiducioso. «Non c’è ragione per dire di no – continua -, alla fine si tratta di un’operazione a costo zero per lo Stato, e di un luogo, Fiames, già utilizzato in passato per lo stesso scopo».
Un progetto di massima era stato studiato più di un anno fa. Poi non se ne era più sentito parlare, anche a seguito delle polemiche sulla sicurezza. Erano stati rievocati gli incidenti del passato – quelli relativi al Twin Otter 100 (1967) e il Cessna 206 (1976) – che avevano portato alla chiusura della pista, nel 1976. «Ma era un’altra epoca – dice Carbonera –, oggi la tecnologia consente di realizzare piste del tutto sicure: ci sono i visori notturni e la guida senza pilota. È cambiato tutto. Inoltre, chi vorrà utilizzare la pista, dovrà essere munito di speciali certificazioni». Ma a che serve un aeroporto a Cortina? «Come dicevo, il mondo è cambiato: oggi i ricchi possono comprare tutto tranne il tempo. Noi possiamo accorciare il tempo degli spostamenti, allungando quello della permanenza. È un servizio ai ricchi ma, indirettamente, a tutta la città, soprattutto in vista dei mondiali del 2021».
La pista è attualmente lunga poco più di un km. Considerando tutto lo spazio necessario per il decollo, sarà portata a 1.580 metri. «E sarà larga 30 metri, per aerei di classe B; e cioè sino a 40 tonnellate. Ma la nostra idea è quella di far atterrare e decollare mezzi di 15 tonnellate, con 19 posti». Sta di fatto che sarà necessario estendere il tracciato. E qui ci sono di mezzo le Regole. «Alle Regole abbiamo presentato un primo progetto più corto di quello che illustreremo sia all’Enac, che alle stesse Regole. Ci avevano dato pochi mesi, e abbiamo sforato i termini. Inoltre, non potevano deliberare senza il progetto definitivo – continua -, ma nel frattempo era cambiata la normativa di riferimento, ora Easa (European aviation safety agency, ndr). Ma ora c’è un’importante apertura: le Regole dicono che dedicheranno una seduta all’analisi del piano, quando l’avranno in mano». Se Carbonera è l’ad, il presidente è il noto albergatore Gherardo Manaigo.
Il finanziatore, invece, è Bruno Zago, il «re della carta riciclata», perché amministratore delegato del gruppo Pro-gest di Ospedaletto d’Istrana (Treviso). Ma alla fine, quanto costerà l’intera operazione? «Tra i 15 e i 20 milioni di euro – afferma Carbonera –ma anche la progettazione è costata un po’. Collabora con noi un ingegnere specializzato in aeroporti, di cui non posso ancora rivelare il nome. Ma anche importanti consulenti, come il comandante di 747 Giuseppe Liva, o come gli esperti Paul Frei (elicotterista, ndr) e Gianvittorio Parolari». Tra i servizi aeroportuali: aree per i clienti, uffici, una sala riunioni, un salone per meeting, un locale di isolamento veterinario, aree di emergenza e altro. «E poi – conclude – importanti showroom, per prodotti di eccellenza del Made in Italy». A proposito di Cortina, infine, si presenta alle elezioni anche Gianpietro Ghedina, a capo della lista “Sistema Cortina”. Il programma sarà presentato nei prossimi giorni.
Marco de’ Francesco