Prolungamento A27. 5 stelle: «No all’autostrada, ci serve un treno turistico»
Pubblicato on 25/Mag/2016 in NewsDal Corriere delle Alpi del 24 maggio 2016
Prolungamento A27. 5 stelle: «No all’autostrada, ci serve un treno turistico»
BELLUNO. Da sempre convinto che il futuro del Bellunese corra su rotaia, e non su asfalto, il Movimento 5 stelle si schiera contro il prolungamento dell’A27. Tema che è stato rilanciato negli ultimi tempi dall’associazione Vivaio Dolomiti, che ha tenuto un convegno spettacolo sull’argomento venerdì sera, e dall’europarlamentare Remo Sernagiotto. «Speravamo che il prolungamento a nord della A27 fosse un’idea sepolta dall’intenzione di puntare con forza sulla ferrovia, invece assistiamo in queste settimane ad una nuova crociata pro-autostrada, dove il promoter politico sembra essere l’eurodeputato Remo Sernagiotto», scrive il M5S di Belluno.
«Ricordiamo a tutti che la Convenzione delle Alpi non consente la realizzazione di nuove grandi vie di comunicazione (come appunto le autostrade) ma indica come intervento essenziale un “più consistente trasferimento su rotaia dei trasporti e in particolare del trasporto merci”. In ogni caso il niet all’autostrada arriva anche dalla provincia di Bolzano e dall’Austria, checchè ne dica Sernagiotto».
I 5 stelle se la prendono anche con il presidente della Regione Luca Zaia, che alcuni giorni fa ha accarezzato nuovamente l’idea della Venezia – Monaco parlandone come di un obiettivo, un progetto non alternativo al treno che «cambierebbe il mondo». «Sconfessa sé stesso», dicono i 5 stelle. «Fino a qualche mese fa parlava esplicitamente del Treno delle Dolomiti come di alternativa al proseguimento dell’autostrada A27. Restiamo basiti di fronte a roboanti dichiarazioni che indicano l’autostrada come “l’unico modo per dare un futuro alla nostra provincia”. È vero che la montagna si spopola, ma non sarà certo l’autostrada a farla rivivere».
Che benefici può portare, si chiedono i pentastellati bellunesi, «un’autostrada, per gran parte in galleria, con centinaia di migliaia di auto in transito da nord a sud? Il Bellunese diventerebbe un corridoio di passaggio, con il Cadore a subire la stessa sorte toccata alle zone del Fadalto». Preoccupano anche l’impatto ambientale e i costi.
«L’auspicio è che i bellunesi credano in progettualità diverse dall’autostrada, più compatibili con l’ambiente e più utili per il Bellunese in termini di ricadute economiche e turistiche, come l’Anello ferroviario delle Dolomiti, progettualità che il Movimento 5 Stelle ha sempre sostenuto», concludono gli attivisti.
«Il treno che noi auspichiamo è quello turistico, con il collegamento a nord verso Dobbiaco e ad est con Primolano e il Trentino; un treno che si interfaccia con le piste ciclabili e i mezzi di trasporto pubblici, con le
stazioni che interagiscono con i paesi attraversati dalla ferrovia; un treno anche metropolitano che, con l’elettrificazione, possa trasportare studenti e pendolari mettendo il bellunese in contatto reciproco con il resto del Veneto. La vera opportunità per il nostro territorio». (a.f.)