Pulizia ghiacciaio Marmolada, prove tecniche di pacificazione
Pubblicato on 19/Ago/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 18 agosto 2018
Trento posticipa le operazioni di pulizia, ci sarà così il tempo di pianificare l’intervento coi bellunesi
Marmolada, prove tecniche di pacificazione
ROCCA PIETORE La Provincia di Trento si è presa qualche giorno di tempo per perfezionare il piano di pulizia del ghiacciaio della Marmolada, operazione che si presenta più complessa del previsto. Un tempo tale che potrebbe consentire un riavvicinamento tra bellunesi e trentini nell’impegno di bonificare la montagna dai rifiuti.
Lunedì prossimo Trento – leggi in particolare Bacini Montani – renderà disponibile il piano di intervento, passandolo al Comune di Canazei per le presenze di sua competenza. Martedì mattina sul ghiacciaio si materializzeranno i primi “operatori ecologici”, cioè il personale degli stessi Bacini Montani e le Guide Alpine di accompagnamento per verificare, passo dopo passo, come procedere con la pulizia.Non è escluso che il personale possa salire direttamente con l’elicottero.
«Ma se ci sarà bisogno della funivia di Vascellari»,- anticipa Silvano Parmesani, sindaco di Canazei, « sarò il primo ad utilizzarla, augurandomi magari di incontrare lo stesso titolare per potergli dire, magari, che abbiamo grandi progetti da realizzare insieme».
Mercoledì mattina, dunque, potrebbe scattare la vera e propria operazione per la rimozione anzitutto dei materiali della “città di ghiaccio” e degli altri residui della Prima Guerra mondiale che lo scioglimento del ghiacciaio sta portando alla luce. Il sindaco di Canazei sta prendendo i necessari contatti, intanto, con esponenti del Bellunese per verificare la loro disponibilità a partecipare al cantiere.
Domenica e lunedì prossimi, infatti, era già stata programmata un’iniziativa da parte della società Funivie Marmolada per l’asporto dei rifiuti. Vi dovevano partecipare, insieme ai diretti collaboratori dell’azienda, anche il Comune di Rocca Pietore, i volontari di Mountain Wilderness e del Soccorso Alpino. «Operare in quell’ambiente ed in quelle condizioni è difficile e rischioso», fa notare il sindaco di Canazei, «occorrono particolari forme di cautela.
È comprensibile, pertanto, che la Provincia di Trento, che ha la titolarità dell’area, abbia rivendicato la responsabilità dell’intervento. Solo per questo motivo ha diffidato i bellunesi dall’organizzare in autonomia una loro campagna di raccolta. Fatto salvo il coordinamento di Trento, siamo più che disponibili alla collaborazione». In questa prospettiva vi sono anche contatti tra Canazei e gli ambientalisti di Mountain Wilderness. «Si poteva agire, per la verità, in modo diverso dalle diffide», commenta al riguardo Luigi Casanova, esponente dell’associazione, «ma se ci sono spazi di collaborazione, noi ci saremo».
Francesco Dal Mas