Rio Gere e Bigontina: l’emergenza resta, case ancora evacuate
Pubblicato on 10/Ago/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 9 agosto 2017
Dopo i sopralluoghi, il Coc valuta che il rischio permane: l’alveo dei torrenti Rio Gere e Bigontina non è ripulito a dovere
L’emergenza resta, case ancora evacuate
CORTINAR esta aperta l’emergenza in Alverà sino a che il fondo dell’alveo dei torrenti Rio Gere e Bigontina non sarà completamente ripulito. Si è tenuta ieri alle 16, in municipio, una riunione del Coc, il centro di coordinamento comunale, aperto all’indomani della frana che venerdì notte da Rio Gere è scesa sino all’abitato di Alverà, facendo esondare il Bigontina e provocando la morte di Carla Catturani e danni ingenti alle abitazioni. Resta attivo anche il piano di evacuazione: una cinquantina di residenti in 12 appartamenti anche ieri sera hanno dovuto dormire altrove.
C’è chi ha trovato appoggio da amici e parenti, chi è stato ospitato gratuitamente in alcuni hotel di Cortina; altri sono in alloggi del Comune e due signore anziane sono rispettivamente alla Casa di riposo ed al Codivilla. Ieri è stata una giornata di lavori, ma anche di sopralluoghi e verifiche che hanno coinvolto Protezione Civile nazionale, Veneto Strade, Vigili del fuoco, Comune, forze dell’ordine e il Genio Civile.«Abbiamo raccolto tutta la documentazione necessaria ad elaborare una stima sull’evento calamitoso», spiega Paolo Marsan, della Protezione civile nazionale, «per verificare, insieme agli esperti della struttura regionale, le conseguenze del maltempo e valutare congiuntamente se esistono i presupposti per proporre al Consiglio dei ministri di dichiarare lo stato di emergenza. Noi stileremo una relazione dettagliata. I presupposti per dichiarare la calamità nazionale ci sono, poi saranno da fare ulteriori vagli e verificare le già esigue risorse di cassa».
Finché l’alveo dei torrenti non sarà ripulito resta l’emergenza. Gran parte del materiale sceso venerdì notte è stato asportato: tra Rio Gere a Lago Scin, parliamo di 70 mila metri cubi di materiale movimentato. Lavorano incessantemente uomini con scavatori e camion. Ma nella parte alta, sopra Lago Scin, c’è ancora un buon accumulo di detriti. La strada regionale che da Cortina va verso il passo Tre Croci e arriva a Misurina ed Auronzo resta chiusa per consentire ai mezzi di lavorare in maniera sicura e veloce. «La situazione è in continua evoluzione», sottolinea Lorenzo Roldo, di Veneto Strade, «abbiamo liberato l’alveo nell’area di Lago Scin in più parti, ma stiamo cercando di riportare la situazione alla normalità il più presto possibile. Avremo l’ausilio di ulteriori mezzi già da domani (oggi, ndr) perché a Lago Scin la situazione è davvero complessa.
Nonostante si lavori h24, non si vede il fondo. Abbiamo fatto dei sopralluoghi sulle SR48 e 49 anche per progettare un piano di monitoraggio. Per ora viene effettuato da uomini sul campo, ma non è escluso che si posizionino dei sensori».Situazione in netto miglioramento anche per i Vigili del fuoco, sul posto con 50 uomini. «Per far rientrare gli abitanti nelle loro case», ribadisce Fabio Jerman, direttore di Belluno, «l’alveo del Bigontina deve essere ripulito completamente.
Poi stileremo il piano di emergenza che consenta una vigilanza a monte, con un allarme locale e un piano di evacuazione delle case a rischio, in vista di una soluzione strutturale». Oggi alle 10, in prefettura a Belluno, si farà il punto sulla situazione. Si deciderà se chiudere la prima fase di emergenza e si appronterà un piano per il futuro che dovrà indicare anche come monitorare la situazione, come comportarsi in caso di piogge, e come attivare la macchina dell’emergenza qualora ve ne fosse bisogno.
Alessandra Segafreddo