Riqualifica delle strutture alberghiere bellunesi

Dal Corriere delle Alpi del 2 settembre 2017

L’occasione è anche per intercettare i Mondiali 2021 di Cortina

«L’area dolomitica deve ripartire»

BELLUNO I Mondiali 2021 sono alle porte. Ed è anche in vista di questo importante evento che le strutture alberghiere bellunesi necessitano di essere riqualificate. «Gli operatori ne sono ben consapevoli e una dimostrazione è data dall’elevato numero di domande presentate per il bando regionale», hanno evidenziato Alverà e De Cassan. «Pensiamo che questo possa essere da stimolo a chi non ha ancora pensato di intervenire con miglioramenti».Dello stesso parere anche Massimo Zanon, presidente di Confcommercio Veneto e di Fidi Impresa e Turismo Veneto, realtà che ha sostenuto l’intera operazione insieme all’Ascom di Belluno, la quale non ha mancato, in questi mesi, di organizzare incontri informativi sul territorio provinciale. «Ci auguriamo che questo sia solo l’inizio di una collaborazione tra operatori e Regione, per continuare a crescere nei prossimi anni e avere a disposizione ulteriori risorse», ha detto Zanon con Vittorio Zampieri, vice presidente di Fidi Impresa. «Gli investimenti che verranno fatti provocheranno in provincia un effetto “emulazione”».

E ce n’è davvero bisogno, visto che l’età media degli alberghi bellunesi si attesta tra i 40 e i 50 anni.«Il bando “Montagna Veneta” è nato dalla volontà di far rinascere le nostre aree montane», ha commento Caner. «Le risorse in questo momento stanziate sono solo il primo passo per ridare entusiasmo e rilanciare la montagna dal punto di vista turistico». L’assessore regionale è anche convinto che Cortina 2021 non rappresenti un punto di arrivo, ma di partenza. «E credo fermamente che, se riparte la montagna, riprenderà vita tutta l’economia veneta. Per questo bisogna intervenire affinché i territori montani non si spopolino e per non perdere la cultura dell’accoglienza». Caner ha poi ricordato che i bandi dedicati alle imprese turistiche ricettive si inseriscono in una strategia bene più ampia, sempre in vista dei Mondiali di sci alpino. «Il nostro obiettivo è mettere in piedi una rete di iniziative che permettano di arrivare a collegare tra loro i diversi impianti sciistici», ha continuato, «ma anche di avere una legge regionale più snella per quanto riguarda i bacini di montagna necessari all’innevamento artificiale».

«Abbiamo predisposto anche altri due bandi: sulle start up e sulle reti d’impresa», ha aggiunto, precisando poi che le graduatorie di “Montagna Veneta” erano pronte a fine luglio, ma si è dovuto aspettare, prima di annunciare la loro pubblicazione, di confrontarsi con la Prefettura di Belluno sulla normativa anti-mafia. «Ma, soprattutto, c’era la questione del “Fiscal Compact”», ha precisato Caner non risparmiando una stoccata al Governo. «Il rischio era di aver fatto partire un bando e di non poter erogare i soldi. Ci auguriamo che a Roma, d’ora in avanti, si mettano una mano sulla coscienza». (m. r.)