Risposta a Saviane (Lega) sugli incentivi al mini-idroelettrico

Comunicato stampa del 21 maggio 2019

Risposta a Paolo Saviane (Lega) sugli incentivi al mini-idroelettrico
Conversione sulla strada di Damasco o spot elettorale?

Il futuro degli ultimi corsi d’acqua naturali delle Alpi e degli Appennini dipende dall’approvazione o meno del nuovo Decreto Rinnovabili attualmente a Bruxelles per la verifica della compatibilità con la normativa sugli aiuti di Stato.

Il decreto, uscito dai ministeri MATTM e MISE a guida 5Stelle, prevede di togliere l’incentivo ai nuovi impianti sui corsi d’acqua naturali: senza l’incentivo che droga il settore dell’idroelettrico pagando il KWh 3-4 volte il prezzo di mercato, il problema si risolve da solo.

Ma c’è chi non ci sta, e come era prevedibile, le associazioni degli impiantisti stanno mettendo in atto tutto quanto è in loro potere perché il decreto non vada a buon fine e perché l’incentivo venga confermato fino “all’ultima goccia”, cioè fino al completo sfruttamento della risorsa.

Purtroppo le notizie che ci giungono da Roma è che al momento le risposte del Governo alle richieste di approfondimento dell’Europa sono inaspettatamente deboli, e che sussiste il rischio concreto che il decreto ne esca stravolto, riportando la battaglia per la salvaguardia dei corsi d’acqua al punto di partenza.

In questo contesto si inseriscono le dichiarazioni al Corriere delle Alpi del 20 maggio del senatore bellunese del Carroccio Paolo Saviane, che prende le distanze, sia personalmente che come partito, dai lobbisti dell’idroelettrico e si schiera dalla parte dei fiumi.

Per quanto riguarda la sua posizione personale, non può che farci piacere che il parlamentare, che finalmente esce allo scoperto, condivida le posizioni degli ambientalisti e stia dalla parte dei fiumi, ma quanto al suo partito, la Lega, ci lasci dire che in tutti questi anni di battaglie per la salvaguardia dei corsi d’acqua ce la siamo sempre trovata sul fronte opposto, dichiaratamente a sostegno delle lobby dell’idroelettrico.

Un esempio sta nelle affermazioni del senatore Paolo Arrigoni (Lega), ospite di Assoidroelettrica il 16/10/18  – vai al video

Ci permettiamo quindi di suggerire al parlamentare del Carroccio di sollecitare un chiarimento tutto interno al suo partito, e poi agire di conseguenza, senza scaricare le responsabilità sulla Commissione Europea. Questo è il momento di far vedere con le azioni, e non con le parole e con gli spot elettorali, da che parte si sta veramente.

Free Rivers Italia
Italia Nostra Sez. di Belluno
Comitato Peraltrestrade Carnia-Cadore