Raduno GIAU, intervento di apertura Peraltrestrade

Passo Giau 05 giugno 2022: raduno alpinistico e ambientalista in difesa delle montagne e per chiedere olimpiadi rispettose dell’ambiente e senza spreco di soldi pubblici.

Intervento di apertura di Giovanna Deppi, portavoce di Peraltrestrade Dolomiti

“Come portavoce di Peraltrestrade do il benvenuto a nome degli organizzatori del raduno ai presenti e a tutti quelli che ci seguono da lontano e che ci hanno fatto pervenire la loro adesione. Alla fine degli interventi ne leggeremo i nomi e anche i brevi commenti con i quali hanno accompagnato la loro adesione.

Oggi ci troviamo qui perché il Giau è un luogo emblematico per la sua straordinaria bellezza e integrità che rischiano di venire snaturate da una struttura turistica di 40.000 m3 e dall’inserimento in un carosello di impianti che trasformerebbe l’intera area in un luna park.

Siamo qui per dire che ci sentiamo PRESI IN GIRO dal nome DOLOMITI NO CARS che è stato dato a quest’ultimo progetto, che nasconde ben altri obiettivi, come stanno a testimoniare le opere viarie FUORI MISURA programmate per tutta la regione, che puntano non a rendere più fluido e scorrevole il traffico intervenendo sui “punti neri” bensì a farlo aumentare a dismisura. Chi semina strade raccoglie traffico, come ogni esperienza insegna.

Siamo qui per dire che come avevamo previsto Mondiali 2021 e Olimpiadi 2026 sono diventi la scusa per fare passare progetti che in condizioni normali non avrebbero mai potuto venire approvati, senza neanche la Valutazione Ambientale Strategica prevista per legge e dallo stesso Dossier di candidatura olimpica.

Siamo qui per esprimere tutta la nostra indignazione per le parole ingannevoli che sono state usate per coprire progetti essenzialmente speculativi: parole svuotate di significato come SOSTENIBILITÀ, VERDE e GREEN, IMPATTO ZERO.
Stiamo perdendo la grande opportunità di organizzare Olimpiadi realmente SOSTENIBILI, che siano di esempio per il mondo intero. Proposte in questo senso sono venute anche dal mondo ambientalista, ma non sono state prese in considerazione.

Mentre la riduzione dei servizi accentua lo spopolamento della montagna e le attività chiudono, milioni di euro stanno per essere investiti in una colata di cemento che lascerà i territori più poveri di prima, oltre che profondamente sfregiati.
Si va avanti a testa bassa con il business as usual, nonostante gli effetti della crisi climatica innescata dall’impatto delle attività umane sull’ambiente si facciano ogni giorno più evidenti, indifferenti al fatto che questi comportamenti ci stanno portando a un punto di non ritorno, con conseguenze inimmaginabili, fino a mettere a rischio la nostra stessa sopravvivenza. Un tema troppo poco o per niente presente nelle decisioni e nei discorsi ufficiali.
Più che di una classe politica che agisce nell’interesse dei cittadini e della next generation, si ha l’impressione di essere nelle mani di un comitato d’affari che porta avanti con determinazione un proprio disegno cementificatorio, che con la scusa delle Olimpiadi e dell’urgenza bypassa ogni regolamento e ogni controllo.

Siamo qui per affermare ancora una voltala necessità di azzerare il consumo di nuovo suolo naturale: per ricordare che non abbiamo un altro mondo a disposizione e che consideriamo IRRESPONSABILE e MIOPE non tenerne conto.

Siamo qui anche perché siamo convinti che sia ancora possibile LIMITARE LO SCEMPIO, pretendendo che vengano depennati dalla lista dei progetti quelli ambientalmente più inaccettabili.”