«Servono risorse anche per la viabilità agordina»
Pubblicato on 3/Lug/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 2 luglio 2017
«Servono risorse anche per la viabilità agordina»
BELLUNO«L’Agordino è forse figlio di un dio minore? Si trovino i soldi per sistemare anche la viabilità in questa zona della provincia». La notizia che Anas stanzierà 70 milioni di euro tra Cadore e Comelico per sistemare le statali da qui alla vigilia dei mondiali di sci di Cortina, non va giù al sindaco di Livinallongo, Leandro Grones che parte all’attacco. «Le dichiarazioni dell’onorevole De Menech e le idee sul futuro della viabilità bellunese legate ai Mondiali 2021 presentate l’altro ieri in Provincia sono riuscite a mandarmi di traverso il caffè, e non solo.
Come si può sostenere che i fondi della viabilità stanziati per Cortina riguardino, oltre che la statale 51 com’è naturale che sia, anche la 51bis e la 52 Carnica e non si faccia alcun cenno alla viabilità dell’Agordino che è ben più strategica per Cortina del Passo Monte Croce Comelico?». Per Grones «la 203 Agordina, la 48 delle Dolomiti, che parte da Ora, passa per Cortina e termina ad Auronzo, la 638 del Giau e la 563 di Salesei non sono forse arterie strategiche per i mondiali? Se lo sono le strade del Comelico, a maggior ragione quelle dell’Agordino.
E qui non c’è tanto da discutere sul da farsi, abbiamo le idee chiare, i progetti pronti per essere cantierati devono essere solo finanziati. I sindaci agordini si sono rimboccati le maniche (su temi che dovrebbero riguardare gli Enti sovraordinati e non i Comuni), hanno recentemente destinato risorse importanti tramite i Fondi ex Odi, pari a 3 milioni, per completare la tangenziale di Agordo, migliorare il nodo di Cencenighe e la strada del San Pellegrino. Abbiamo destinato pure 4,5 milioni per la 641 del Fedaia. Nel 2012, per migliorare la sp 347 del Cereda e Duran, il Comune di Gosaldo ha messo 2,5 milioni dei fondi dei comuni confinanti e Veneto Strade si era impegnata con altri 2,5.
Ebbene, oggi rischiamo di perdere 5 milioni perché Veneto Strade non ha i fondi per rispettare quell’impegno, ciò unicamente perché lo Stato non trasferisce i fondi previsti dalla convenzione sottoscritta a suo tempo. Apprendere che i fondi dello Stato vanno sulle arterie Anas è un pugno allo stomaco che non passerà certo con un’aspirina!». Il primo cittadino di Livinallongo aggiunge: «Non possiamo più continuare a rinviare gli interventi necessari e quelli urgenti, perché oggi un intervento strutturale sulla viabilità che costa 10, tra qualche anno costerà il doppio o il triplo, perché una falla si trasforma in breve in una voragine. Stesso discorso vale per l’ordinaria manutenzione e per i piccoli interventi di messa in sicurezza che Veneto Strade fa sempre più fatica ad attuare. Anas per le statali ha a disposizione 240 milioni e Veneto Strade per le regionali e le provinciali non ha i soldi per comprare il sale. Non è possibile che lo Stato destini risorse per le strade statali e non pensi a trasferire i fondi pattuiti a chi deve gestire le regionali e le provinciali, neanche fossimo figli di un Dio minore.
C’è qualcosa che non torna, ma spero vivamente che nei palazzi romani non si pensi di scaricare la viabilità provinciale sui Comuni». A questo punto Grones chiede che «lo Stato garantisca immediatamente alla Provincia i 16 milioni annui che sono vitali per Veneto Strade e quindi per le nostre arterie stradali, e si faccia a brevissimo una valutazione d’insieme della viabilità in ottica Mondiale, delle priorità, degli interventi da attivare, dei progetti già cantierabili e si distribuiscano quelle risorse dello Stato tra Anas, e Veneto Strade sulla base delle effettive necessità. Se così non dovesse essere, si trasferiscano, o meglio si restituiscano le strade dell’Agordino all’Anas. Ne va del nostro futuro».
Paola Dall’Anese