Strade in montagna: bisogna dire no alla Venezia-Monaco
Pubblicato on 20/Mag/2016 in NewsAal Corriere delle Alpi del 20 maggio 2016, Lettere al Direttore
Dobbiamo essere riconoscenti all’associazione Per Altre Strade – Comitato Interregionale Carnia-Cadore per come sa mettere sotto pubblici riflettori quanti, industriali o politici o docenti universitari, rilanciano ancora l’autostrada Venezia-Monaco.
È il caso della coppia Sernagiotto-Campeol che, con motivazioni tutt’altro che originali, ripropone l’autostrada cadorina che da oltre quarant’anni subisce archiviazioni leggere o improvvisi rilanci. Ma Remo Sernagiotto è anche il politico europeo che al parlamento di Strasburgo ha votato a favore di un aumento del 110% delle emissioni inquinanti (per il periodo 2017-2018) delle auto, fissato per legge. Giustificando il tutto per la salvaguardia dell’industria automobilistica e per la tutela di quattro o cinque milioni di posti di lavoro. Se ne deduce una cosa ovvia. Il combinato più auto + autostrade + infrastrutture ha creato un appetibile sodalizio tra l’ex di Forza Italia e Giovanni Campeol, noto propugnatore di grandi opere e consigliere di Eusalp, la Macroregione Alpina.
Mentre il qualificato binomio non spende una parola sulla proposta – questa sì innovativa e rivoluzionaria – di Oliviero Toscani che a Cortina vorrebbe abbattere tutti gli impianti di risalita. “La montagna estiva ne trarrebbe un immenso vantaggio estetico”, afferma il fotografo che definì i veneti tutti ubriaconi. Da una parte esasperato cemento ed asfalto.
Dall’altra esasperata cultura ecologico – ambientale. È evidente il collegamento turistico – economico dell’autostrada Venezia – Monaco, con la regina delle Dolomiti, nota in tutto il mondo per le sue piste di sci. La proposta Toscani contrasta con quella di Sernagiotto. Ma mentre le dichiarazioni di Toscani hanno il sapore della provocazione finalizzata a pubblicità personale, quella del tandem Sernagiotto/Campeol è molto più accattivante. Perché richiamando il concetto di migliaia di posti di lavoro in conseguenza dell’allungamento della A 27 fino a Monaco, si può innescare un consenso popolar-elettorale molto pericoloso. Infatti, il sindaco di Comelico Superiore Marco Staunovo Polacco, convoca i colleghi sindaci del Comelico per valutare le nuove opportunità.
Dispiace comunque constatare che nessun intellettuale cadorino intervenga sulle dichiarazioni di Toscani. E che nessun politico di rango del Veneto o il ministro per le Infrastrutture stronchi e seppellisca definitivamente il progetto autostradale Venezia – Monaco.
La tutela del nostro Cadore, Carnia, Tirolo è affidata alla sensibilità ecologica tedesca che non vuole Monaco raggiunta da una colata di cemento e asfalto. Signora Merkel, che Dio Le conceda sempre tanta salute fisica e politica!
Oscar De Gaspari