Svaluto Ferro, De Menech, CAI: non ci serve l’A27

Dal Corriere delle Alpi del 31 05 2016

Il sindaco Svaluto Ferro, De Menech, il Cai e gli ambientalisti replicano a Messner
«Abbiamo necessità di una mobilità turistica e di una nuova viabilità intervalliva»

BELLUNO «Solo una mobilità turistica salverà lo sviluppo della provincia. Altro che autostrade», taglia corto l’onorevole Roger De Menech. Pierluigi Svaluto Ferro, sindaco di Perarolo, dovrebbe essere contento di un’eventuale autostrada che porti nel suo comune. E invece no. «Sarebbe la morte di Perarolo e del Cadore».

Reazioni negative dal Bellunese al suggerimento di Reinhold Messner di far proseguire l’A27 fino ai piedi delle Dolomiti, per la verità a qualche chilometro di distanza. Il Cai veneto non ha dubbi: «Noi da sempre abbiamo sostenuto l’improponibilità di una direttrice come questa». Lo conferma Bruno Zannantonio, portavoce del Cai, ricordando anche vecchi pronunciamenti, «che nella sostanza non sono cambiati». Per gli ambientalisti di Mountain Wilderness, l’idea di Messner «è da contrastare, come, per contro, appoggiamo il suo sì al treno delle Dolomiti e il suo no all’aeroporto di Cortina».

Pronunciamenti, questi, che il re degli ottomila ha fatto domenica salendo sul monte Rite. «Non occorrono tanti discorsi per dire di no all’autostrada», afferma il sindaco Svaluto Ferro. «Basti ricordare i sempre più numerosi automobilisti che lasciano l’Alemagna del ponte Cadore per fare la Cavalera. La verità è che la continuazione dell’A27 non farebbe gli interessi del Cadore e del Bellunese, ma quelli dei grandi operatori economici, che nulla hanno a che vedere con il nostro territorio».

Svaluto Ferro dice che come lui la pensano ormai quasi tutti i sindaci. S’indigna per quei bellunesi che stanno rispolverando la Venezia-Monaco. «Come si fa a non capire che abbiamo urgente necessità di una rinnovata viabilità intervalliva? Perfino i nostri industriali lo ammettono». Poi il sindaco sbotta: «È ora di finirla con chi arriva qui dall’esterno e impone i suoi progetti, facendoci credere degli allocchi: noi sappiamo bene che rispondono ad altri interessi, fuori di qui, come era accaduto con la proposta di far arrivare l’A27 a Macchietto».

De Menech è sulla stessa lunghezza d’onda. «L’autostrada viene proposta da quanti vogliono bloccare qualsiasi altra iniziativa: dalle migliorie alla attuale rete viaria al potenziamento della ferrovia. Il dibattito è solo strumentale. Vogliono prender tempo». Per De Menech non ci sono alternative a uno sviluppo turistico fondato sul rispetto e la valorizzazione delle risorse naturali. Su ciò, insomma, che protegge l’Unesco. E che va protetto anche oltre questi specifici confini.

Per gli ambientalisti di Cipra, come Luigi Casanova, e di Mountain Wilderness, come Vittorio De Savorgnani e Giancarlo Gazzola, «lo stesso dibattito sull’autostrada, che già sappiamo inconcludente, è pericoloso, perché distoglie dall’impegno che tutti dobbiamo verso la ferrovia, l’elettrificazione, da una parte, e il collegamento con Cortina e Dobbiaco dall’altra». È fuorviante, a loro avviso, anche l’intuizione di far allungare l’autostrada in modo da interrare l’elettrodotto. «Da Messner ci aspettiamo una chiara condivisione di questo impegno. E per questo l’abbiamo apprezzato quando, come no, dice di sì al treno e di no allo scalo aereo».

«Adesso basta chiacchiere», condivide De Menech. «Nei prossimi giorni arriveranno, finalmente, i fatti concreti». Gli interventi, par di capire, sul miglioramento della viabilità esistente da Logarone alla Val Boite.

di Francesco Dal Mas