Treno delle Dolomiti, decide la Regione
Pubblicato on 15/Ago/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 14 agosto 2017
Le posizioni dei sindaci della Valle del Boite e della Val d’Ansiei restano lontane. Giovedì il confronto nella Magnifica
Treno delle Dolomiti, decide la Regione
PIEVE DI CADORE Sarà con ogni probabilità la Regione a dover scegliere il tracciato del Treno delle Dolomiti, tra la Val Boite e la Val d’Ansiei.La Magnifica Comunità di Cadore ha convocato per le 18 di giovedì i sindaci delle due valli per tentare di individuare un percorso comune. Il presidente Renzo Bortolot le sta tentando davvero tutte per una scelta condivisa. Ha perfino chiesto a tutti i sindaci di mantenere il massimo riserbo per non dare evidenza ad opinione evidentemente diverse.Ma a pochi giorni dal vertice pare che difficilmente si riuscirà a trovare un accordo. Se non maturerà nessuna intesa sarà la Regione, come ha anticipato l’assessore Elisa De Berti, a scegliere il tracciato del collegamento tra Calalzo e Cortina. E siccome a Venezia si punta a promuovere un treno che nel più breve tempo possibile raggiunga le Dolomiti dalla laguna, pare scontato che sarà la Val Boite a dover ospitare la nuova ferrovia.
Anche se il presidente Luca Zaia ha sempre promosso il Treno delle Dolomiti come aggancio tra Venezia e le Tre Cime di Lavaredo, quindi la Val D’Ansiei. Tatiana Pais Becher, neo sindaco di Auronzo, sostenuta con convinzione dai suoi colleghi del Comelico e, a quanto sembra, anche da quelli del centro Cadore, è convinta di dover insistere per il transito verso Auronzo e, appunto, sotto le Tre Cime. Giovedì, nella sede della Magnifica, i Comuni e le Unioni montane presenteranno un documento a sostegno di questa opzione, in cui sono richiamate le motivazioni del turismo che sta crescendo, della marginalità del Comelico e di Sappada, dell’opportunità data dalle “Aree interne” del Comelico che contribuiranno a lanciare il territorio come valle del bene-stare, della sensibile utenza del treno nei paesi del centro Cadore.
I sindaci della Val Boite, dal canto loro, intendono giocare una carta inattesa, quella del Piano di coordinamento provinciale, redatto ancora ai tempi della giunta Reolon, che prevede il collegamento ferroviario attraverso questa valle, passaggio che i singoli Comuni hanno dovuto recuperare all’interno della loro stessa programmazione.
Roberto Padrin, assessore provinciale alla mobilità, non avrà un compito facile, giovedì pomeriggio. Sulla base della documentazione dovrà infatti spiegare – come si attendono questi sindaci – che la Provincia ha già scelto la direttrice ferroviaria e che su questa non vi possono essere altre opzioni. Secondo taluni amministratori, infatti, se Padrin dovesse affermare che il Piano di coordinamento non è più un punto di riferimento obbligatorio, i Comuni potrebbero cominciare a sollevare eccezioni anche su tanti altri aspetti della programmazione provinciale.«Che vale votare l’autonomia della Provincia nel prossimo referendum – si chiedono questi sindaci – se quanto la Provincia decide è opinabile?».
Con questi presupposti il presidente Bortolot avrà un compito difficile, per non dire proibitivo, anche se ci sono primi cittadini della valle del Boite che, soddisfatti della nuova viabilità da parte dell’Anas, potrebbero considerare la cessione del treno alla Val d’Ansiei, in un quadro di sviluppo condiviso dalla Provincia. Certo è che se dai sindaci non uscirà una proposta condivisa, e soprattutto puntualmente documentata per quanto riguarda le motivazioni, sarà la Regione stessa a farsi carico di opzionare il tracciato più adeguato.
L’ha già anticipato a “Il Corriere delle Alpi” l’assessore regionale ai trasporti, Elisa De Berti, affermando che entro settembre Venezia dovrà avere una risposta. Il pronunciamento di giovedì, in ogni caso, non sarà definitivo, perché nelle prossime settimane verranno convocati anche i consigli comunali per ratificare una posizione in termini ufficiali.
Francesco Dal Mas