Treno delle Dolomiti, dubbio di Bolzano
Pubblicato on 24/Feb/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 23 febbraio 2017
Treno delle Dolomiti, dubbio di Bolzano
Altoatesini incerti se collegare Cortina con Dobbiaco o con Brunico. Ma rispunta anche il treno “Sad” per la Val Gardena
CORTINA. Il treno delle Dolomiti? Meglio Brunico che Dobbiaco, per collegare Cortina alla Val Pusteria. Come il Veneto non ha fatto la scelta della valle da attraversare, se quella del Boite o quella d’Ansiei, ai piedi delle Tre Cime, così l’Alto Adige non ha opzionato la direttrice da realizzare dopo Cortina. Girare a destra per Dobbiaco oppure andare diritti per la Val Badia, fino a Brunico?
Il rebus è causato dal fatto che da Cortina a Dobbiaco non ci sono paesi da attraversare, passeggeri da raccogliere. Dall’altra parte sì, ad eccezione del primo tratto in galleria. «Stiamo studiando entrambe le varianti», ci ha risposto ieri Joachim Dejaco, direttore generale della società “Struttura trasporti Altoadige”. “Sta”, che ieri si è incontrato, a Bolzano, con Gian Michele Gambato, presidente della veneta “Sistemi territoriali”.
Un giallo, apparentemente, questo incontro. Sembrava che fosse la volta buona per un faccia-a-faccia tra Arno Kompatscher e Luca Zaia (presidente altoatesino il primo, governatore del Veneto il secondo). Niente di tutto questo, Neppure un vertice fra gli assessori ai trasporti, com’era stato ipotizzato. «Oggi non c’è stata una riunione in merito al collegamento ferroviario tra Cortina e la Val Pusteria», ha chiarito nel pomeriggio Dejaco. «Mi sono incontrato con Sistemi Territoriali per discutere un’altra questione e a margine di questo incontro ci siamo aggiornati reciprocamente sullo stato degli studi».
Il Veneto, si sa, ha perfezionato gli studi di fattibilità, che prevedono il collegamento da Calalzo a Cortina via Pieve di Cadore, Valle, Vodo, Borca, San Vito, oppure via Domegge, Lozzo, Auronzo. Sceglieranno le comunità locali il tragitto di loro interesse.
La Provincia di Bolzano non avrebbe fatto ancora una scelta precisa. Quella più semplice e meno costosa è la direttrice Cortina-Dobbiaco, dove il treno transitava un tempo. Ma ora c’è chi preferisce l’aggancio con Brunico, il capoluogo della Val Pusteria. Aggancio che permetterebbe di lambire la Val Badia, fermandosi anzitutto a San Virgilio Marebbe. Val Badia, però, attraverso la quale c’è un altro treno che potrebbe passare, quello progettato dalla Sad: da Bolzano a Cortina, via Val Gardena, su e giù per i passi. Una prospettiva che entusiasma Corvara, il cui consiglio si è già espresso con un voto favorevole. E che raccoglie consensi anche ad Arabba e Livinallongo.
Si scusa il direttore di “Sta” di non poter scendere nei particolari. «Sicuramente comprenderà che, prima di dare delle informazioni, le soluzioni sviluppate devono essere validate internamente. Fra qualche settimana saranno pronti gli studi e verranno anche presentati pubblicamente», ci rassicura. Vuol dire, quindi, che Bolzano sta avvicinandosi a un’ipotesi, a meno che la Provincia non lasci anch’essa decidere le comunità locali.
Resta il fatto che se la Regione Veneto pagherà il collegamento tra Calalzo e Cortina, Bolzano si farà carico del tratto successivo. Resta, sullo sfondo, il suggestivo treno della Sad che, a conti fatti, potrebbe essere un successo. Più costoso, nell’investimento, garantirebbe maggiori incassi. E c’è anche un timore che potrebbe fare la differenza a favore di quest’ultima soluzione, ovvero che il tunnel del Brennero farà arrivare direttamente i convogli da Innsbruck a Bolzano, senza fermate a Fortezza. Per salire in Val Pusteria, i passeggeri dovrebbero tornare indietro, fino appunto a Fortezza. La direttrice concepita da Helmuth Moroder per la Sad prevede, invece, che i turisti scendano dal treno europeo a Bolzano e, magari sullo stesso marciapiede, salgano su quello per Cortina, attraversando contesti incantevoli.
Le prossime settimane saranno decisive per perfezionare lo studio di fattibilità che, si badi, dovrà poi trasformarsi in progetto. Ma anche dall’incontro di ieri pare che un orientamento sia al momento prevalente: quello appunto di scendere a Brunico, cuore anche economico della Pusteria. Il Veneto attende l’esito di questa elaborazione, senza spingere per un’ipotesi anziché per l’altra.
Francesco Dal Mas