Treno delle Dolomiti entro un mese pronti i progetti. Migliora l’offerta ferroviaria
Pubblicato on 1/Lug/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 30 giugno 2017
Treno delle Dolomiti entro un mese pronti i progetti. Migliora l’offerta ferroviaria
BELLUNO Entro tre settimane, quattro al più tardi, il presidente della Regione, Luca Zaia, e l’assessore ai Trasporti, Elisa De Berti, presenteranno in Cadore gli studi progettuali del “Treno delle Dolomiti”. Lo ha confermato lo stesso Zaia, ieri a Conegliano, avendo al suo fianco la titolare dei Trasporti.
A Conegliano, infatti, è stato consegnato l’ultimo dei nove treni Swing che circolano sulla linea per Belluno, Montebelluna e Padova. A riguardo del collegamento tra Calalzo e Cortina, il governatore veneto ha ribadito che i tecnici della Regione presenteranno due ipotesi di tracciato, quella per la Val D’Ansiei e quella per la Val Boite. «È giusto che scelgano le comunità locali per dove deve passare la nuova ferrovia – ha ribadito Zaia – perché si tratta di un’infrastruttura molto importante che segnerà il futuro delle Dolomiti e, quindi, è giusto che decidano i residenti ed i portatori locali di interessi».
Zaia ha tenuto a rassicurare che nessuna decisione verrà imposta dall’alto e ha invitato i comitati che si stanno preparando a dire di no, a farsi una ragione del fatto che troveranno pane per i loro denti.Il percorso per la Val D’Ansiei prevede stazioni a Domegge, Lozzo, Cima Gogna, Val Marzon, Palù San Marco, Cortina.
Il treno che dovesse puntare diritto a Cortina per la Val Boite, si fermerebbe a Pieve di Cadore, Tai-Nebbiù, Valle, Venas, Vodo, Borca di Cadore, San Vito di Cadore e, quindi, Cortina. L’orientamento prevalente è quello di preferire la linea per la Val D’Ansiei. Se di questo era convinta Daniela Larese Filon, già sindaco di Auronzo, tanto di più lo è Tatiana Pais Becher, che coltiva il sogno del treno ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, quindi con fermata proprio all’ingresso della Val Marzon.
Per quanto riguarda la prosecuzione del treno tra Cortina e la Val Pusteria, Zaia ha precisato che la progettazione di questo tratto è di competenza dell’Alto Adige. La quale Provincia non avrebbe ancora scelto se collegarsi a Cortina da Dobbiaco o da Brunico.
Nell’eventualità che la scelta ricadesse su Brunico, il treno procederebbe da Cortina sotto le montagne fino in Val Badia, precisamente sino a San Virgilio di Marebbe, per poi scendere, appunto, a Brunico. A chi ieri gli chiedeva se il sogno del “treno delle Dolomiti” si concretizzerà in sessant’anni, Zaia ha risposto: «I tempi saranno necessariamente lunghi, ma non eterni».I
n attesa che si materializzi questo progetto, intanto, la Regione Veneto e Trenitalia migliorano l’offerta ferroviaria ai piedi delle Dolomiti. Ieri è stato consegnato l’ultimo dei nove nuovi treni Swing destinati ai pendolari veneti. Finisce, dunque, l’era delle automotrici 668 che hanno contraddistinto le tratte bellunesi.Zaia, ieri mattina, ha ufficialmente “pensionato” le ALN 668 serie 1200. Con lui l’assessore regionale Elisa De Berti e il direttore regionale Veneto di Trenitalia, Tiziano Baggio, è stata così salutata definitivamente la gloriosa automotrice, in servizio dal 1979, che ha segnato la storia ferroviaria di Calalzo. Lo Swing, consegnato ieri, è l’ultimo dei nove nuovi treni diesel che, grazie agli investimenti previsti nella proroga del Contratto di Servizio con la Regione, sono entrati in esercizio sui binari del Veneto.
I nuovi convogli circolano fra Venezia, Conegliano, Belluno, Calalzo e Padova, con indubbi miglioramenti sulla qualità complessiva del viaggio. «L’entrata in esercizio degli Swing ha portato benefici anche su altre linee, è stata infatti riprogrammata tutta l’offerta fra Calalzo, Belluno e Treviso (via Conegliano), con treni Minuetto al posto appunto delle ormai vetuste “668”».
Francesco Dal Mas