Treno delle Dolomiti, occorre scegliere un unico percorso

Dal Corriere delle Alpi del 24 Ottobre 2017

Treno delle Dolomiti, occorre scegliere un unico percorso

Lettera aperta a Roberto Padrin, Presidente della Provincia.

Caro Presidente, il 22 ottobre è stato un giorno importante per la nostra Provincia, almeno mi auguro che in futuro questo sia il parere concorde dei bellunesi. La partecipazione al voto referendario è stata molto elevata (anche se non teniamo conto dei Bellunesi all’estero, che non hanno potuto votare e che rappresentano una percentuale di circa il 20% della intera popolazione). A nome del Comitato per l’Anello Ferroviario delle Dolomiti sono molto contento di questo voto popolare perché ci consente di affermare ancora una volta che i bellunesi sembrano estranei alle vicende e alle prospettive della loro Provincia, ma in realtà sanno capire quando sia il momento di far sentire la loro voce.

In questi ultimi 2 anni sono venuti a maturazione argomenti e rivendicazioni più volte espressi negli ultimi 50 anni, anche per le note congiunture attuali, quali le leggi per le tre Provincie Montane di Area Vasta (tra cui Belluno) con le nuove attribuzioni e funzioni, le problematiche ecologiche sempre più acute e stringenti, il confronto sempre più svantaggioso con i nostri vicini delle Regioni a Statuto Speciale, lo sviluppo del turismo ciclistico che coinvolge ormai con numeri impensabili i paesi più civili d’Europa, i mondiali a Cortina del 2021 che hanno focalizzato sulla nostra Provincia l’attenzione e l’interesse dell’intero paese. Aggiungiamo la galleria del Brennero e la nuova linea ferroviaria che aprirà l’Europa a Belluno e le Dolomiti all’Europa col treno, oggi il veicolo ad alta velocità più ecologico per le grandi masse.

Nell’ambito di una vittoria per l’autonomia veneta, la squillante vittoria della autonomia provinciale bellunese risulta ancor più importante e ci mette nelle condizioni di giocarci una partita fondamentale per il futuro socio-economico-culturale ed ecologico, facendo leva sulle congiunture di cui sopra e sulle rivendicazioni di un ambiente montano da sempre negletto, chiuso al Nord Europa, con una dotazione infrastrutturale ferroviaria che rappresenta il 12% della media Nazionale. Sono convinto che un futuro prossimo (nel quale la nostra dissennata politica internazionale avrà fatto danni irrimediabili al pianeta) la montagna rappresenterà un obiettivo molto desiderabile per la qualità dell’aria e dell’acqua, per la temperatura, per il livello di vita.

Caro Presidente L’aspettano impegni importanti e gravosi, che avranno però una portata storica se con la Sua equipe e con l’aiuto delle istituzioni saprà condurli al meglio: sono convinto che le forze migliori della intera provincia si metteranno al Suo fianco. Le scrivo questa lettera perché a quegli impegni ne aggiunga subito altri due, uno urgente e uno differibile: la scelta di un unico percorso ferroviario condiviso tra Belluno e Cortina e un congresso sulla Ecologia del Mondo da tenersi nel cuore delle nostre Dolomiti con filosofi, scienziati e sociolgi dell’intera Europa. A Trump si potranno spedire gli atti.

Filiberto Dal Molin