Treno delle Dolomiti, studi di fattibilità pronti

Dal Corriere delle Alpi del 01 ottobre 2016

Treno delle Dolomiti, studi di fattibilità pronti

Entro fine anno sarà pronta la proposta, poi partirà il confronto con il territorio lunedì a Palazzo Piloni il confronto tecnico per iniziare a tracciare una road map

BELLUNO. Lunedì, nella sede della Provincia, ci sarà l’atteso confronto tecnico per verificare come procedere con l’anello delle Dolomiti. Da una parte il treno da Calalzo a Cortina, quindi per la Val Pusteria. Dall’altra il collegamento tra Feltre e Primolano, quindi con Trento. L’anello, dunque, è il giro completo delle Dolomiti, intorno a Belluno, Bolzano e Trento. Si comincerà, lunedì, a provare a tracciare una road map.

Operazione delicatissima. Basti dire che i rappresentanti – tecnici, si badi – di Trento e Bolzano s’incontreranno separatamente con Belluno. I Fondi dei Comuni di Confine hanno messo a disposizione 400 mila euro per le due progettazioni e proprio ieri la Regione è intervenuta con l’assessore Elisa De Berti per fissare alcuni punti fermi.

«Entro la fine di quest’anno sarà completata la proposta progettuale per il Treno delle Dolomiti e da allora, avendo a disposizione tutta la documentazione necessaria, inizierà il confronto con il territorio per una scelta condivisa del tracciato che verrà ritenuto più idoneo per questa straordinaria opera», ha fatto sapere De Berti, facendo il punto sul lavoro svolto dal tavolo tecnico paritetico istituito dalla Regione Veneto e dalla Provincia di Bolzano per definire il tracciato della “Ferrovia delle Dolomiti”.

Due, come si sa, le proposte: da Calalzo per la Val Boite fino a Cortina e da Calalzo per Auronzo, passando sotto le Tre Cime di Lavaredo. L’orientamento prevalente, al momento, è quest’ultimo. Nella primavera scorsa, infatti, si diceva che per fine estate sarebbero stati messi a disposizione i primi studi. Il lavoro, invece, si sta rivelando più complesso e delicato del previsto. Il gruppo di lavoro, riunitosi con cadenza mensile e a cui hanno partecipato anche le società pubbliche Sistemi Territoriali spa e Sistemi di Trasporto Alto Adige (STA), è stato guidato quest’anno dalla Regione Veneto che, in base al protocollo d’intesa stipulato il febbraio scorso, cederà la presidenza del tavolo nel 2017 alla Provincia di Bolzano.

Partendo dagli studi di fattibilità già realizzati durante gli scorsi decenni, il tavolo tecnico ha aperto un confronto ampio, coinvolgendo studiosi e anche appassionati di ferrovie alpine, recependo nelle varie audizioni suggerimenti e stimoli particolarmente interessanti. La prima fase si è conclusa lo scorso luglio con il perfezionamento dello studio socio economico che ha individuato le priorità strategiche dell’intervento. In particolare è stato individuato il ruolo che la nuova infrastruttura può determinare nella crescita economica e sociale del territorio interessato: connessioni agli impianti di risalita e ai comprensori turistici, miglioramento dell’accessibilità ai centri minori e centralità dell’infrastruttura nell’attrazione di nuovi investimenti.

«Quest’opera – sottolinea la De Berti – può determinare una svolta per il futuro dell’intero territorio bellunese, connettendo tra loro ambiti con un’offerta turistica di alto livello, che, se integrata, può continuare a crescere in modo sinergico. In tal senso la Regione ha già avanzato in termini programmatici al Governo la proposta di inserire il tracciato ferroviario nelle reti “comprensive” del sistema prioritario dei corridoi ferroviari europei TEN-T network. Inoltre, è stata individuata una proposta di modello di trasporto che tiene presente, per la parte veneta, connessione agli hub ferroviari di Venezia-Mestre e del Veneto centrale».

Ora il tavolo tecnico, in linea con gli impegni assunti, sta approfondendo le due alternative di tracciato proposte – quello parallelo all’Alemagna, nelle valli del Boite e della Rienza, già parzialmente utilizzato dal “vecchio” Treno delle Dolomiti sino al 1964; e quello più scenografico, più lungo e con meno gallerie, che passa per Auronzo -, elaborando una stima dei costi e valutando i pro e i contro per ognuna delle due.

«Oltre a tutto ciò – conclude l’assessore De Berti – entro il 2016 sarà predisposta una proposta di cronoprogramma realizzativo dell’opera e una proposta di closing finanziario necessario per valutare la finanziabilità dell’investimento e promuovere l’infrastruttura nei tavoli politici italiani ed europei».

Francesco Dal Mas