Treno delle Dolomiti: tre progetti
Pubblicato on 13/Nov/2016 in NewsDal Gazzettino del 12 novembre 2016 –
Treno delle Dolomiti: tre progetti
LA PROPOSTA
L’eurodeputato altoatesino ieri ha illustrato il piano in un convegno a Santo Stefano
Il problema infrastrutturale c’è. La soluzione però non si chiama autostrada. La pensa così Herbert Dorfmann. L’eurodeputato, che aveva votato «no» agli emendamenti pro A27 contenuti nel dossier della Commissione Trasporti dell’Unione Europea, ribadisce il concetto. E sale sul treno. Il progetto di sviluppo ferroviario però «dovrà essere competitivo. Non può essere un trenino romantico». L’anello ferroviario delle Dolomiti sarà competitivo o romantico? Difficile a dirsi, in questo momento. Ma l’eurodeputato Svp (eletto anche con migliaia di voti bellunesi) è sicuro che la ferrovia porterà sviluppo nel Bellunese. Lo ha detto anche ieri sera in un convegno ad hoc (Riprendiamo il cammino verso Nord), andato in scena a Santo Stefano di Cadore. «Creare l’anello ferroviario delle Dolomiti è importantissimo per la provincia di Belluno -dice Dorfmann-.
Ci sono almeno tre progetti sul tavolo, con altrettanti percorsi, verso Brunico, verso Dobbiaco o anche su Bolzano. È giusto che siano i bellunesi a decidere dove dovrà passare il treno». E spunta anche un binario che va diretto su Bolzano. Se ci si aggiunge che diventa impensabile un treno che non passi per Cortina, il percorso in realtà è già tracciato. «A Bolzano, tra il 2026 e il 2027 entrerà in funzione l’alta velocità -continua Dorfmann-.
Si potrà arrivare da Bolzano a Monaco in meno di due ore. In quest’ottica diventa importante lo sviluppo ferroviario del Bellunese. Ecco perché è necessario trovare un accordo sul tragitto, per poi andare a cercare i finanziamenti. Siccome non sarà una rete ad alta frequentazione, non sarà possibile pagare l’opera solo con i biglietti dei passeggeri. Ma sarà una rete a servizio del turismo e delle comunità locali». Più dell’autostrada? «La proposta del collega Sernagiotto era fuori luogo – conclude Dorfmann -. Con il voto di Strasburgo si è chiuso definitivamente l’argomento».