Trento chiama Belluno e Bolzano dopo la bocciatura della candidatura di Innsbruck da parte degli abitanti del Tirolo

Dal Corriere delle Alpi del 19 ottobre 2017

Trento chiama Belluno e Bolzano dopo la bocciatura della candidatura di Innsbruck da parte degli abitanti del Tirolo
Le Dolomiti sognano le Olimpiadi 2026

BELLUNO Dolomiti a cinque cerchi. È questa l’idea lanciata da Tiziano Mellarini, assessore allo sport della Provincia autonoma di Trento, all’indomani della bocciatura, da parte degli abitanti del Tirolo, della candidatura di Innsbruck per le Olimpiadi del 2026. Una candidatura che avrebbe potuto “agganciare” l’Italia, coinvolgendo l’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino e proponendo quindi dei Giochi “transfrontalieri”. A dire no, domenica, è stato il 53, 35 per cento dei tirolesi, a Innsbruck addirittura il 67, 41 per cento dei votanti. Tramontata l’ipotesi Innsbruck-Trentino Alto Adige, si apre ora la prospettiva di un’Olimpiade tra le Dolomiti, con il coinvolgimento delle province di Trento, Bolzano e Belluno. «Potrebbe essere un’occasione straordinaria per un territorio straordinario» spiega Mellarini. «Già nel 2012 avevo avanzato l’ipotesi di una candidatura di Trento e Bolzano. Ora, con la rinuncia di Innsbruck, quell’ipotesi la possiamo formulare diversamente, coinvolgendo Belluno e, in particolare, Cortina, che nel 2021 ospiterà i Mondiali di sci alpino. Gli investimenti su tutti e tre i territori sarebbero limitati, perché le strutture già ci sono. Anche per questo, l’Olimpiade dolomitica sarebbe un evento a basso impatto ambientale. Ne ho parlato con i vertici Fisi, a breve ne parlerò con gli esponenti della Regione Veneto».

Da parte sua, il presidente nazionale della Federazione italiana sport invernali guarda con interessa all’ipotesi. «È lo stesso territorio del Trentino, dell’Alto Adige e del Bellunese a ispirare la possibilità di ospitare in questi territori un’Olimpiade bianca», afferma Flavio Roda. «Naturalmente, al momento, si tratta solo di un’idea, condivisa in alcuni incontri avuti con le autorità locali e che va condivisa con la popolazione e il Coni. Oggettivamente, si tratta di un’opportunità che», a mio avviso, «non bisognerebbe lasciarsi scappare. L’Olimpiade delle Dolomiti rappresenterebbe un nuovo concetto da proporre all’attenzione internazionale e riavvicinerebbe il pubblico a un’edizione dei Giochi promozionale per la montagna. Certamente, qualcosa di diverso dalle edizioni dei Giochi che hanno come base una città e degli impianti sportivi che poi non vengono utilizzati. Non ci sarebbero “cattedrali nel deserto”, come è successo nelle ultime edizioni, ma sarebbe finalmente un’Olimpiade di montagna».«In più, Trento, Bolzano, Belluno e i territori circostanti hanno veramente tutti gli impianti necessari per un’Olimpiade e sono impianti di alta qualità», dice ancora Roda. «Non sarebbe neppure necessario costruire un villaggio olimpico, considerando la grande capacità ricettiva della zona. Insomma, le potenzialità ci sono, si tratta di proseguire».

«Non si tratta di utopia, ma di un’idea buona, sulla quale lavorare» afferma il presidente di Fisi Veneto, Roberto Bortoluzzi. «Qui ci sono le strutture, ma anche un capitale umano ricco di competenze e professionalità. Un evento come i Giochi darebbe impulso straordinario agli sport della neve e all’economica della montagna».Aperto a valutare con attenzione l’ipotesi candidatura olimpica è anche il sindaco di Cortina. «La vocazione del nostro territorio è quella di ospitare eventi sportivi ed evidentemente guardiamo con interesse a eventi internazionali» afferma Gianpietro Ghedina. «L’idea di un’Olimpiade che coinvolga la conca d’Ampezzo è tutta da esaminare nei dettagli, ma è di certo suggestiva. Non solo per lo sci alpino, ma anche per il bob: i Giochi potrebbero essere l’occasione di riaprire e rilanciare la pista che, commettendo un grosso sbaglio, la precedente amministrazione ha chiuso».

Guarda con favore alla proposta di Mellarini anche il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin. «Le Olimpiadi invernali 2026? Certo un sogno ma, allo stesso tempo, un’idea da approfondire» afferma. «Al momento come amministrazione provinciale non abbiamo avuto contatti, ma siamo pronti parlarne. Credo che le piste, e le strutture tecniche ad esse collegate, sarebbero al top, così come penso che potremmo gestire al meglio ospitalità».

Ilario Tancon