Tromba d’aria nel Bellunese, un quarto d’ora di inferno

Dal Corriere delle Alpi dell’8 agosto 2017

A Perarolo, Sospirolo e Longarone ci sono stati moltissimi danni, ma le piante non hanno colpito persone o auto. Il ringraziamento a pompieri e volontari- I sindaci: «Abbiamo rischiato una tragedia»

BELLUNO Un quarto d’ora di inferno. Poi il sole. Che illumina i danni. Tantissimi, ma avrebbe potuto andare decisamente peggio. «Da noi sono caduti moltissimi alberi, alcune auto sono rimaste intrappolate lungo la strada perché avevano una pianta davanti e un’altra dietro», racconta il sindaco di Perarolo Pierluigi Svaluto Ferro. «La tromba d’aria è durata 10-15 minuti al massimo: ha divelto i tetti di quattro case, ha sradicato alberi che sono caduti nel centro abitato e ai suoi margini. Sono caduti anche i cavi della linea che porta il segnale dalla diga alle centraline. Abbiamo avuto moltissimi danni, ma siamo stati fortunati perché nessuno si è fatto male».

A Caralte il vento ha spazzato tutto quello che ha incontrato: il tetto in lamiera di un’abitazione è volato via, passando in mezzo ad altre abitazioni. Da molte case sono cadute tegole, in particolare lungo la Sp 42 e il sindaco ieri stava valutando le condizioni dell’edificio per capire se fosse necessario chiudere la strada. Domenica sono rimaste chiuse per ore la Cavallera e la comunale, ostruite dagli alberi che si sono messi di traverso. Ieri per tutta la giornata i vigili del fuoco hanno operato per risolvere le situazioni di criticità e a loro va il ringraziamento di Svaluto Ferro per la prontezza di intervento e per tutto il lavoro svolto.Ringraziamenti, ai volontari e ai vigili del fuoco, arrivano anche dal sindaco di Sospirolo Mario De Bon.

Anche ai piedi dei Monti del Sole il maltempo ha fatto danni. Domenica sono rimaste chiuse per ore la strada per Sass Muss e quella della Val del Mis, per piante e sassi caduti sulla carreggiata, ma gli alberi si sono abbattuti anche su Pra de la Melia: «Fortunatamente senza ferire nessuno», spiega il sindaco. «C’era la festa in corso, e un’importante gara di mountain bike. Ci saranno state almeno 600 persone. Il nuovo capannone ha tenuto bene, quello vecchio non credo ce l’avrebbe fatta». Un cavo dell’alta tensione si è rotto ed è caduto a terra alle Torbe, lasciando la frazione e la parte bassa di Gron senza energia elettrica. Ieri la situazione non era ancora stata risolta, l’energia è stata garantita con un generatore. Domenica ci sono stati blackout e alberi schiantati al suolo anche a Pian de la Rosta, a Villa Zasso, in Val Falcina sono caduti dei sassi sulla strada. «Abbiamo mandato subito i volontari della Protezione civile e altri cittadini a dare una mano per tagliare le piante», prosegue De Bon.

«In queste comunità ci si dà sempre una mano».Passando a Longarone, Podenzoi è rimasta al buio tutta la notte fra domenica e ieri, perché è saltata la linea di media tensione (ripristinata ieri mattina alle 9), sono caduti alberi lungo la ciclabile a Castellavazzo e in zona Malcolm. Allo stadio è volato il materasso che salto in alto: ha travolto la porta da calcio e l’ha abbattuta. «Il vento ha anche scardinato una finestra del municipio e un tabellone per le affissioni», spiega il sindaco Roberto Padrin. Anche qui tanto lavoro per i volontari della Protezione civile (che il sindaco ringrazia) e per i vigili del fuoco.

Alessia Forzin