«Pedemontana, utili Sis al 50% rispetto al gruppo Benetton»
Pubblicato on 2/Set/2018 in NewsDal Corriere delle Alpi del 1° settembre 2018 –
La Struttura tecnica di progetto replica a Berti e il commissario Corsini ribatte: «Non si cambia la convenzione. Sbagliato il no del M5S alle grandi opere»
«Pedemontana, utili Sis al 50% rispetto al gruppo Benetton»
Venezia Cambiare la convenzione tra Sis e Regione sulla Pedemontana, come chiede Jacopo Berti del M5S, per ridurre gli utili del consorzio Sis Dogliani-Sacyr?«Non si può. Le condizioni economiche sono state riviste con il terzo atto convenzionale che ha cambiato i termini del contratto», dichiara l’avvocato Marco Corsini, commissario straordinario della Superstrada, che giovedì ha partecipato alla firma del Protocollo della legalità con il ministro Salvini e il presidente Zaia. Corsini, avvocato generale dello Stato, il 10 giugno è stato eletto sindaco di Rio d’Elba e ribatte che «in Italia c’è sempre un partito del no alle infrastrutture: prima i Verdi, oggi il M5S. Il no alla “Gronda” di Genova è stato un errore com’è un errore il no alla Pedemontana, ormai costruita al 50 per cento. Sono rituali della politica».Ieri i manager della Regione hanno fatto un salto sulla sedia dopo aver letto i giornali con le feroci critiche di Jacopo Berti e nel pomeriggio è arrivata una dettagliatissima replica al leader del M5S, firmata dalla “Struttura regionale di progetto della Pedemontana” guidata dall’ingegnere Elisabetta Pellegrini.
Dopo aver sottolineato che la Regione non ha introdotto alcuna addizionale Irpef, la manager smonta la tesi del M5S secondo cui il consorzio Sis ha ottenuto un “regalo di 5,7 miliardi di utili con la terza convenzione”. La verità è un’altra: «La nuova contrattazione parte dalla concessione del 2009 e dell’atto aggiuntivo del 2013: il guadagno per il concessionario è stato ridotto a 5,7 miliardi di euro, con un taglio di 9 miliardi di profitti del concessionario. L’utile di 5,7 miliardi è spalmato su un orizzonte di 39 anni, a differenza del piano di Autostrade per l’Italia in cui si prevede la distribuzione agli azionisti di 24,1 miliardi di euro nell’arco di 26 anni, senza alcun investimento iniziale», scrive la Pellegrini.
Secondo punto: è vero che la Sis di Dogliani con la Pedemontana avrà un utile doppio rispetto al gruppo Benetton con Autostrade Italiane, come dice Berti (M5S)? «No. Non è così. La Pedemontana è un’ infrastruttura nuova con un alto investimento da ammortizzare, non equiparabile alla concessione Autostrade per l’Italia, la cui estensione su 3.000 km riguarda opere già realizzate nel 1960-70 completamente ammortizzate prima della cessione al soggetto privato» scrive la Pellegrini. Poi ecco i numeri. «Il guadagno per la Sis di 12 miliardi non esiste e in materia di manutenzione, il gruppo Autostrade-Benetton in veste 94 euro a km l’anno contro i 210 euro km di Pedemontana. E la spesa per investimenti è pari a 146 euro km per i Benetton e di 570 euro per la Pedemontana di Dogliani, con un tasso di rendimento per gli azionisti Sis dimezzato», conclude l’ingegner Pellegrini. Polemica finita? Manca la voce del ministro Toninelli. —