Valdastico e quarta corsia le priorità di A4 Holding
Pubblicato on 30/Ott/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 29 ottobre 2017
Previsti investimenti di tre miliardi. Sarà completata l’autostrada e verrà allacciata all’A22. «Le tariffe aumentate del 25% in un arco di 10 anni»
Valdastico e quarta corsia le priorità di A4 Holding
VERONA Nel 1952, quando fu costituita la società Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova Spa, con un’alleanza di enti pubblici ed economici appartenenti a 7 province, l’esigenza era congiungere due autostrade esistenti: la Milano-Brescia e la Padova-Venezia. Nel 1980 con la fusione per incorporazione della Autostrada Valdastico la costruzione dell’arteria verticale A31 entra nell’oggetto sociale dell’Autostrada. Da quell’inizio sono passati 65 anni: un anniversario importante che l’A4 Holding ha festeggiato ieri piena di progetti per il prossimo futuro. Il primo, fondamentale, è avviare i lavori del lotto veneto della Valdastico Nord e chiudere l’accordo con Trento per agganciarla all’A22.
Il secondo trovare una soluzione alla saturazione dell’A4. Arteria satura. «Non è peregrina l’idea di potenziare l’autostrada con una quarta corsia – precisa Maurizio Pagani direttore generale A4 Holding – l’idea non è in nessun piano finanziario ma ne stiamo ragionando con il ministero». Una soluzione però potrebbe arrivare dal vecchio progetto del sistema delle tangenziali venete dove l’A4 Holding figurava in cordata: «Quel progetto – dice oggi il direttore della Brescia-Padova Bruno Chiari – non è mai formalmente stato bocciato: è ancora al vaglio della Regione. Aveva una sua logica complicata e il problema di far pagare pezzi di tangenziale che altrove erano gratuiti. Ma oggi la saturazione dell’A4 è importante, abbiamo superato il momento della crisi con un traffico pesante che nel 2017 già segna +5%». I numeri parlano di 300 mila veicoli al giorno di passaggio di cui 105 mila che percorrono l’intero tratto. Nel 1997 si contavano 77 milioni di veicoli effettivi l’anno. L’incremento da allora è del 34% con un trend di crescita del 2% l’anno. «Siamo l’autostrada più trafficata d’Italia».Il nodo Valdastico Nord. «È nostro dovere realizzarla» dice senza giri di parole Bruno Chiari «e finalmente abbiamo trovato una luce in fondo al tunnel, suddividendola in due lotti funzionali». «Per il primo di 18 km in suolo veneto è partito il progetto e siamo nella fase consultiva territoriale, l’obiettivo è iniziare i lavori a fine 2018 e realizzare entro il 2024 il tracciato da Piovene Rocchette fino a Pedemonte» precisa il dg «per il tratto trentino c’è un tavolo tecnico avviato a livello politico dove noi siamo interlocutori ma non decisori».
La novità, specificata ieri, è che per “spalmare” l’investimento, «le tariffe verranno verosimilmente riviste nel corso di 10 anni del 25% circa» spiega Chiari simulando la progressione. L’appello al governo. E se Trento dicesse no? «Finiremo l’opera in un campo, non possiamo permettercelo» spiega Pagani. E dal palco del dibattito che precede il pomeriggio di festeggiamenti con la presenza anche di Fabrizio Palenzona (Aiscat) e del capo di gabinetto Mit Mauro Bonaretti che ha fatto le veci del ministro Delrio, il sindaco di Vicenza Achille Variati lancia il suo personale appello: «La nostra missione per il futuro è costruire un’autostrada che tuteli l’ambiente ma ci aspettiamo fermezza nei confronti dei nostri cugini trentini: la partita deve essere chiusa, serve un collegamento rapido ed efficiente con l’A22 che non limi pedaggi ad altre autostrade. Il ministero sia fermo con Trento come una piramide d’Egitto». Applausi e consensi anche dall’assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti che chiede al governo «che risolva in tempi brevi anche tutte le criticità della statale 47 Valsugana».
Tutti i numeri. L’A4 Holding conta oggi oltre 600 dipendenti e 450 milioni di ricavi: «Siamo una delle aziende più importanti del Veneto – spiega Pagani – con un ruolo fondamentale nello sviluppo del Pil dei territori attraversati». Oltre 7 i miliardi di investimenti che la società ha fatto in 65 anni e ora sono sul piatto altri 3 miliardi, di cui 1,3 miliardi per il primo lotto della Valdastico Nord e altrettanti per il tratto fino all’A22. L’A4 finanzia per 250 milioni anche la Val Trompia in provincia di Brescia. Ogni anno la società investe qualcosa come 40 milioni in sicurezza, 20 i milioni impiegati nell’ultimo biennio nello sviluppo tecnologico. La cura dimagrante. Dopo l’alienazione di Infracom, Pagani anticipa: «È possibile che si debba trovare nuove soluzioni a tutte le società che non fanno parte del nostro business». Poi taglia corto: «Tremmeo sicuramente A4 mobility che sta studiando le deroghe e le concessioni per le auto che si guidano da sole e A4 Trading che gestisce la stazione di servizio e l’autoparco di Brescia in sinergia con l’autostrada». Ma ci sono anche altri che stanno mettendo in campo una cura dimagrante. A latere del convegno il sindaco di Verona Federico Sboarina, l’unico comune a non aver dismesso la sua quota del 4,65% in A4, spiega: «Stiamo valutando grazie a un paio di esperti. Delibereremo quando avremo cognizione di fare la scelta giusta».
Eleonora Vallin