Variante di Pieve. La protesta: anche Maias è un centro abitato
Pubblicato on 10/Set/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 09 settembre 2017
Pieve di Cadore. Per i residenti la nuova viabilità peggiorerà l’accesso al villaggio e la qualità della vita
La protesta: anche Maias è un centro abitato
PIEVE DI CADORE Anche le 32 famiglie che vivono nel villaggio di Maias, a Pieve di Cadore, hanno deciso di far sentire la loro voce in merito al progetto della variante di Alemagna pubblicato sul sito del Comune. Una voce che si è concretizzata in alcune osservazioni contenute in una lettera sottoscritta da tutte le famiglie che vivono in zona. Il villaggio, che si trova (per chi arriva da Belluno) sulla sinistra, a poco più di un chilometro di distanza dell’abitato di Tai, è formato da 26 villette, solo in parte abitate da residenti, tutte costruite dal 1920 in poi.
Si raggiunge grazie ad una strada che s’imbocca dall’Alemagna e che il progetto Anas vorrebbe modificare con lo scopo di facilitare il transito dei mezzi per il trasporto del materiale proveniente dallo scavo del tunnel. «Preso atto dei contenuti del progetto Anas», afferma la portavoce delle famiglie residenti nella frazione, Donata Caserotti, «gli abitanti di Maias esprimono alcune perplessità sul fatto che la località non è stata considerata nel progetto come centro abitato, pur essendo parte della frazione di Tai. Innanzitutto», aggiunge, «siamo per la realizzazione di una viabilità finalizzata ad aggirare tutto l’abitato di Tai, costruendo una galleria che parta a valle dell’abitato, all’altezza di Arcole o Damos. Se ciò non dovesse essere possibile», prosegue Caserotti, «chiediamo siano attuate per lo meno delle opere stabili per il contenimento dei disagi per gli abitanti di Maias, tutte quelle necessarie durante la vita del cantiere e nella successiva fase di esercizio della viabilità prevista dal progetto.
La deviazione del traffico dall’abitato di Tai non comporterà una diminuzione del traffico automobilistico e pertanto quello pedonale per chi abita a Maias sarà meno sicuro. Dall’elaborato», prosegue la portavoce, «risulta che a Arcole – Villapera saranno realizzate un’area per il deposito e la selezione del materiale di scavo e un centro di betonaggio per la produzione di calcestruzzo. La distanza delle case di Maias da Villapera in linea d’aria è compresa tra i 100 e i 400 metri. I disturbi acustici saranno quindi importanti. Inoltre ci sarà un incremento nel traffico di mezzi pesanti da e per Villapera.
Per contenerlo è prevista una corsia dedicata che, nelle vicinanze del bivio Comelico-Cadore, comporterà un aumento nel numero degli incidenti che già attualmente si verificano a causa delle forti velocità con le quali i veicoli arrivano all’incrocio. Pertanto» , aggiunge Caserotti, «come abitanti di Maias chiediamo l’installazione di barriere acustiche lungo tutto il tratto dell’Alemagna interessato, ad iniziare dalla località “Caminetto”, e la realizzazione di un marciapiede sicuro per raggiungere il bar Ragno e Tai».
Vittore Doro