Viabilità ss 52 Carnica, i 55 milioni sui punti neri «ma Coltrondo resti una priorità»
Pubblicato on 7/Ott/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 7 ottobre 2017
Sindaci, Anas e operatori economici incontrano l’assessore De Berti in Magnifica sui lavori per la 52 Carnica
D’accordo (con riserva) anche la Buzzo, mentre l’apertura dei cantieri per il paramassi slitta a primavera
Viabilità, i 55 milioni sui punti neri «ma Coltrondo resti una priorità»
PIEVE DI CADORE La galleria di Coltrondo «resta la priorità infrastrutturale del Veneto, come abbiamo ripetutamente scritto e detto». Così Luca Zaia, presidente della Regione, a margine di un convegno ieri pomeriggio a Treviso. Zaia, in sostanza, ha confermato quanto la sua assessora ai Trasporti, Elisa De Berti, aveva riferito, l’altro ieri, ai sindaci e agli operatori economici del Comelico e del Cadore, riuniti nella sede della Magnifica, a Pieve; presenti, tra gli altri, anche alcuni tecnici e dirigenti dell’Anas. Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno, ha infatti messo a tema i programmi di riqualificazione delle strade, in vista dei Mondiali del 2021 a Cortina. L’attenzione è stata portata, in particolare, sulla Statale 52 Carnica perché numerosi sono i “punti neri” anche di questa arteria, oltre che dell’Alemagna. L’Anas ha ribadito l’opportunità, in vista della scadenza mondiale, di mettere mano anche a questi nodi in modo da presentare l’Altobellunese con una viabilità e, quindi, con una mobilità al top. È di 70 milioni circa la somma necessaria per mettere in sicurezza la Carnica.
La soluzione proposta dall’Anas è di dirottare in questa direzione la somma di 55 milioni, già stanziata per il traforo di Coltrondo, e di aggiungere 15 milioni di “tasca propria”. I sindaci hanno accettato. Entusiasta, soprattutto, Giancarlo Ianese, primo cittadino di San Nicolò Comelico. È immaginabile, però, che Alessandra Buzzo, sindaco di Santo Stefano, pur dicendosi favorevole, obbiettasse che, se Coltrondo è la priorità del Veneto, al tunnel non si può rinunciare. Detto, fatto. Buzzo ha chiesto all’Anas di confermare, in prospettiva, la galleria e, quindi, di recuperare le necessarie risorse. Allo stesso tempo ha sollecitato i colleghi sindaci a blindare questa prospettiva. «Il timore di tutto il Comelico», anticipa, infatti, Buzzo, «è che, dopo Cortina… chi s’è visto s’è visto». E quindi – secondo la battagliera amministratrice – il finanziamento dei 55 milioni va trovato già nei prossimi mesi. L’Anas si è dichiarata disponibile. Intanto ha informato che, per quanto riguarda il sistema-Coltrondo, e quindi la montagna che frana, sono in corso tutte le verifiche del caso, metro dopo metro. La progettazione della “canna” continua da mesi ma deve fare i conti, appunto, con queste problematiche che non sono affatto secondarie. Insomma – è la conclusione che hanno ricavato i sindaci – ci vorrà del tempo, in altre parole lunghi anni. Già la data ipotizzata del 2023 sembra troppo ravvicinata.
Ovviamente il sindaco Buzzo ha voluto conoscere dall’Anas i tempi per la galleria paramassi, che dovrebbe materializzarsi ai piedi di Coltrondo e che da parte del Governo Renzi, in particolare dell’allora ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi, era stata promessa per l’inizio dell’anno scolastico 2014-2015. Il cantiere – hanno riferito i rappresentanti Anas in sede di convegno – non partirà quest’autunno, ma in primavera. Ecco, quindi, un nuovo allarme di Buzzo, del Comune di Santo Stefano e di tutto il Comelico. Non è che nell’estate del prossimo anno si dovrà fare i conti con interruzioni di traffico più pesanti di quelle date dall’attuale semaforo con transito a senso unico? L’Anas ha escluso questo rischio e ha comunque assicurato che la galleria paramassi sarà allungata ben più dei 70 metri, da una parte, e dei 30, dall’altra, come era stato prospettato. È confermato, tra l’altro, che il finanziamento di quest’opera è un capitolo a parte, rispetto sia ai 55 milioni di Coltrondo e sia a tutto il pacchetto-Mondiali.
Francesco Dal Mas