Vivere e lavorare in montagna: Cadore-Valmaira / Boschidicarta 2021

Il 16 luglio 2021, nell’ambito della 5a edizione di Boschi di Carta, festival dell’editoria indipendente, si è tenuto a Pieve di Cadore un convegno dal titolo “Vivere e lavorare in montagna, esperienze a confronto Cadore – Valle Maira”, coordinato da Cesare Lasen.
L’incontro, previsto da tempo, è stato video-ripreso, in modo che chi è interessato all’argomento ma non ha potuto assistervi di persona possa accedervi in differita (canale youtube Peraltrestrade).

Per facilitarne la visione è stato strutturato in due video separati:

Video 1

Testimonianze di quattro figure imprenditoriali del Cadore-Comelico, perlopiù giovani, intervistati da Cesare Lasen, che hanno mostrato come in montagna non solo è possibile vivere, ma si può vivere bene con una diversa qualità. Vivere e lavorare in montagna è un percorso non scontato che richiede coraggio, fiducia, pazienza, tenacia e flessibilità. Forse ci vuole anche un pizzico di fortuna, ma l’impegno personale, la volontà, non deve mancare.
Sono intervenuti:
Giulia De Mario, titolare della ditta Costan Ennio srl di Campitello-S.Nicolò Comelico
Marcello Martini Barzolai, allevatore di Comelico Superiore
Fabio Tabacchi, Gurmont, apicultore e trasformatore del latte, Tai-Pieve di Cadore
Giacomo Zangrando, Azienda agricola Damòs, Pieve di Cadore
Dai loro interventi sono emerse le motivazioni delle loro scelte e il loro sguardo sul futuro.

Video 2

Intervento in remoto di Ermanno Bressy, personaggio di spicco della Valle Maira (CN) e uno degli ideatori dei Percorsi Occitani, il quale ha ben illustrato la realtà di quella valle alpina distante un centinaio di chilometri da Torino. Una valle che dopo aver subito uno spopolamento quasi totale ha trovato un modo originale di invertire la rotta e ripartire, al punto da venire indicata come avanguardia di un diverso modo di abitare la montagna.
L’intervento è stato trascritto, integrato con alcuni approfondimenti e reso disponibile anche in versione pdf: BdC 2021 Intervento E.Bressy Valmaira

Per motivi tecnici non hanno potuto partecipare al convegno in remoto le seguenti figure imprenditoriali della Valle Maira:
Fulvia Girardi, guida escursionistica e accompagnatrice turistica di Acceglio
Angelica Cerruti,
B&B Al torch in borgata Arneodi di Stroppo
Valter Marchisio, edilizia montana, San Michele di Prazzo
Roberta Colombero, giovane malgara per passione
Cliccando sui nomi è possibile comunque conoscere le loro storie.

Perché il convegno
Si parla della crisi della montagna: l’aspetto demografico è preoccupante, le statistiche parlano chiaro.
E’ la società nel suo insieme che deve cambiare rotta per cercare, prima che sia troppo tardi, di resettare l’orologio della natura, profondamente alterato dai cambiamenti climatici e da una serie di altre questioni, perché prima o poi i nodi vengono al pettine. La pandemia lo sta a dimostrare.
Si fa uso e abuso dei termini sostenibilità e transizione ecologica tenendo in poco conto che prima ancora della transizione ecologica serve una conversione ecologica. Mentre da una parte si annuncia una rivoluzione verde, dall’altra le iniziative che vengono prospettate vanno spesso in direzione opposta, con il rischio che alla fine questa rivoluzione verde si trasformi in nuove infrastrutture che diminuiscono la superficie agricola utile. C’è da augurarsi che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ne tenga conto nell’attribuzione delle risorse.

Il convegno ha evidenziato che c’è un minimo comune denominatore tra gli abitanti della montagna, anzi, delle montagne, che sono tutte diverse, ciascuna con la propria identità, con la propria dignità e con condizioni operative di lavoro proprie.
A Pieve di Cadore è stata data voce a realtà imprenditoriali che hanno scelto di rimanere in montagna cercando soluzioni che non si allineano con quelle della maggioranza e dando il loro contributo ad accelerare un percorso di innovazione e di cambiamento per diventare artefici del proprio futuro.

Cadore e Valle Maira

Nel corso dell’incontro sono emersi ulteriori spunti legati alla vita e al lavoro in montagna meritevoli di venire approfonditi, tra cui:
– la foresta: la filiera del legno; tagliare di più o tagliare meglio? – i potenti mezzi che vengono impiegati – la chiusura delle segherie
– il bosco non è solo produzione – il bisogno di una vera pianificazione
– il recupero a prato delle aree non boscate – da utilizzare – da sfalciare
– il prato si auto-mantiene; concimare sì ma con moderazione – l’apicoltura è collegata e fondamentale
– la svendita della terra nel bellunese
– l’importanza della comunicazione e dell’editoria
– riconoscere gli errori e non ripetete alcune scelte che non sono state lungimiranti
– la grande prospettiva di un Biodistretto a livello provinciale

Tutto questo è contenuto nel video 1.