La leggenda del colibrì

La leggenda del colibrì
(antica leggenda africana, identitarte.it)

Un giorno nella foresta scoppiò un grande incendio. Di fronte all’avanzare delle fiamme, tutti gli animali scapparono terrorizzati mentre il fuoco distruggeva ogni cosa senza pietà.

Leoni, zebre, elefanti, rinoceronti, gazzelle e tanti altri animali cercarono rifugio nelle acque del grande fiume, ma ormai l’incendio stava per arrivare anche lì.
Mentre tutti discutevano animatamente sul da farsi, un piccolissimo colibrì si tuffò nelle acque del fiume e, dopo aver preso nel becco una goccia d’acqua, incurante del gran caldo, la lasciò cadere sopra la foresta invasa dal fumo. Il fuoco non se ne accorse neppure e proseguì la sua corsa sospinto dal vento.

Il colibrì, però, non si perse d’animo e continuò a tuffarsi per raccogliere ogni volta una piccola goccia d’acqua che lasciava cadere sulle fiamme.
La cosa non passò inosservata e ad un certo punto il leone lo chiamò e gli chiese: «Cosa stai facendo?». L’uccellino gli rispose: «Cerco di spegnere l’incendio!».
Il leone si mise a ridere: «Tu così piccolo pretendi di fermare le fiamme?» e assieme a tutti gli altri animali incominciò a prenderlo in giro. Ma l’uccellino, incurante delle risate e delle critiche, si gettò nuovamente nel fiume per raccogliere un’altra goccia d’acqua.

A quella vista un elefantino, che fino a quel momento era rimasto al riparo tra le zampe della madre, immerse la sua proboscide nel fiume e, dopo aver aspirato quanta più acqua possibile, la spruzzò su un cespuglio che stava ormai per essere divorato dal fuoco.
Anche un giovane pellicano, lasciati i suoi genitori al centro del fiume, si riempì il grande becco d’acqua e, preso il volo, la lasciò cadere come una cascata su di un albero minacciato dalle fiamme.
Contagiati da quegli esempi, tutti i cuccioli d’animale si prodigarono insieme per spegnere l’incendio che ormai aveva raggiunto le rive del fiume.
Dimenticando vecchi rancori e divisioni millenarie, il cucciolo del leone e dell’antilope, quello della scimmia e del leopardo, quello dell’aquila dal collo bianco e della lepre lottarono fianco a fianco per fermare la corsa del fuoco.

A quella vista gli adulti smisero di deriderli e, pieni di vergogna, incominciarono a dar manforte ai loro figli. Con l’arrivo di forze fresche, bene organizzate dal re leone, quando le ombre della sera calarono sulla savana, l’incendio poteva dirsi ormai domato.
Sporchi e stanchi, ma salvi, tutti gli animali si radunarono per festeggiare insieme la vittoria sul fuoco.

Il leone chiamò il piccolo colibrì e gli disse: «Oggi abbiamo imparato che la cosa più importante non è essere grandi e forti ma pieni di coraggio e di generosità. Oggi tu ci hai insegnato che anche una goccia d’acqua può essere importante e che insieme si può spegnere un grande incendio. D’ora in poi tu diventerai il simbolo del nostro impegno a costruire un mondo migliore, dove ci sia posto per tutti, la violenza sia bandita, la parola guerra cancellata, la morte per fame solo un brutto ricordo».

Die Legende vom kleinen Kolibri
Eine antike Erzählung aus Afrika, traduzione di Winfried Klug

An einem Tag im Wald entstand ein grosses Feuer. Um den Flammen zu entkommen flohen alle Tiere kopflos während das Feuer Alles ohne Gnade vernichtete.
Löwen, Zebras, Elefanten, Nashörner, Gazellen und alle anderen Tiere suchten Zuflucht im Wasser des großen Flusses, aber das Feuer drohte auch Sie zu erreichen.
Während Alle lebhaft diskutierten was zu machen sei, taucht ein kleiner Kolibri in das Wasser des Flusses und nahm einen Tropfen Wasser in den Schnabel, ignoriert die große Hitze und lässt Ihn über dem brennenden Wald fallen. Das Feuer reagiert gar nicht und folgt weiter dem Weg des Windes.
Der Kolibri aber verliert nicht die Nerven, taucht kontinuierlich unter holt einen kleinen Tropfen Wasser und lässt ihn über den Flammen fallen.
Die Sache bleibt nicht unbemerkt und an einem Punkt ruft ihn der Löwe und er fragt: „Was machst du?“ Der Vogel antwortet: „Ich versuche das Feuer zu löschen“.
Der Löwe fing an zu lachen: „ Du, so kleiner Vogel, behauptest die Flammen zu löschen?“ und, unterstützt von allen anderen Tieren, nimmt er die Flucht wieder auf. Der Vogel aber ignoriert die Kritik, Er taucht wieder in den Fluss um einen neuen Tropfen Wasser zu holen.
Das sieht ein kleiner Elefant, der gerade in diesem Moment geschützt zwischen den Beinen der Mutter steht, taucht seinen Rüssel in das Wasser, saugt ihn voll und spritzt es auf einen Busch der gerade vom Feuer erreicht wird.
Auch ein junger Pelikan, er verlässt seine Eltern in der Mitte des Flusses, füllt seinen großen Schnabel mit Wasser fliegt und läßt eine Kaskade von Wasser auf einen in Flammen stehenden Baum fallen.
Angesteckt von diesem Beispiel tun alle Tierkinder zusammen was sie können um das Feuer, das schon das Ufer des Flusses erreicht hat, zu löschen.
Vergessen sind alte Ränke und Jahrmillionen der Trennung; die Kinder des Löwen und der Antilope, die der Affen und der Leoparden, die des Weisskopfadlers und des Hasen kämpfen Seite an Seite um das Feuer zu bremsen.
In dem Augenblick vergaßen die Erwachsenen die Verspottungen, die Fülle der (Schande) Leiden und begannen ihren Kindern zu helfen. Mit den ankommenden der frischen Kräften, gut organisiert vom Löwen, war das Feuer als die Schatten des Abends kamen unter Kontrolle.
Schmutzig und müde, aber sicher, versammelten sich alle Tiere um den Sieg über das Feuer zu feiern.
Der Löwe rief den kleinen Kolibri und sagte: „ Heute haben wir verstanden, daß die wichtigen Sachen nicht Größe und Stärke sind, sondern viel Mut und Freigibigkeit. Heute hast du uns gelehrt, dass auch ein Tropfen Wasser wichtig ist und man zusammen ein großes Feuer löschen kann. Heute und in Zukunft bist du das Symbol unsere Bemühung eine bessere Welt aufzubauen; wo Plätze für Alle sind, wo Gewalt ausgestoßen ist, die Parole Krieg ist gelöscht und der Mord aus Hass nur noch eine bittere Erinnerung“.

Winfried Klug